Il nuovo MG Cyberster è una metafora perfetta per il collasso dell’industria automobilistica britannica. La MG nasce nel 1924 quando Cecil Kimber, responsabile del business di William Morris, inizia a installare carrozzerie più leggere su telai Morris in collaborazione con Carbodies di Coventry. Queste versioni sportive delle berline Morris ebbero grande successo e portarono alla costruzione di una fabbrica ad Abingdon nel 1929. Il modello M Midget rivoluzionò il concetto di auto sportiva economica e salvò l’azienda durante la crisi economica prebellica.
Durante la Seconda guerra mondiale, la MG evolse nel modello T type, destinato a diventare un’auto amata dagli americani. Nel 1955 arrivò la prima MG con carrozzeria chiusa, la MGA, seguita nel 1962 dalla MGB. Quest’ultima rappresenta l’emblema perfetto dell’auto sportiva britannica classica, con un design essenziale, meccanica semplice e un sistema elettrico progettato dal diavolo. Tuttavia, gli ingegneri MG, sebbene riuscissero a realizzare auto attraenti, non si aggiornarono abbastanza per rimanere al passo con la concorrenza italiana.
Nonostante questo fatto, la MG mantenne una certa affezione presso il pubblico fino alla sua morte definitiva nel 1980, nel momento in cui la fabbrica di Abingdon chiuse definitivamente. Alla fine degli anni ’80, MG cercò di reagire al declino del mercato delle automobili sportive con il lancio di versioni sportive di modelli di successo come la Metro, la Maestro e la Montego. Ma i motori erano ancora antiquati e il Metro Turbo ricorse ad un cambio a quattro marce utilizzando ancora l’unità A&B che equipaggiava la Mini originale del 1959.
Il brand MG rimase in vita grazie ad alcuni tentativi di ribaltare la situazione, come il modello RV8 del 1992, una sorta di rivisitazione della MGB per il mercato giapponese. Nel 1996 arrivò la MGF, una decisa innovazione per la MG, ma un veicolo estremamente fragile. Tuttavia, i tentativi di rivitalizzare il marchio sulla base di modelli di successo Rover MG fallirono miseramente, e la MG andò in bancarotta nel 2005 al momento in cui BMW decise di vendere il brand Mini e la Range Rover.
Oggi il marchio è di proprietà della Società dell’Auto di Shanghai, e la MG è tornata sul mercato britannico offrendo modelli ibridi ed elettrici tra cui il Cyberster, un’auto sportiva elettrica dalle linee futuristiche presentata a Shanghai il mese scorso. Nonostante i tentativi della MG di reiventarsi come marchio innovativo e all’avanguardia, il marchio è destinato a restare un simbolo del declino dell’industria automobilistica britannica. Infatti, la MG non è stata in grado di mantenersi al passo con i concorrenti europei, e le sue auto sono state spesso mal considerate dai consumatori.
Il Cyberster sembra promettere un futuro diverso per il marchio MG, tuttavia, è improbabile che questa auto ci possa far dimenticare le molte occasioni mancate dalla MG nei decenni passati. Il Cyberster può essere un’auto sportiva futuristica, ma è anche una metafora per il collasso dell’industria automobilistica britannica nella prima metà del XX secolo. Con la speranza che la MG possa trovare il suo posto nell’industria automobilistica moderna, il suo passato rimane uno dei più significativi per il passato dell’industria automobilistica inglese.
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