Il libro delle regole per il credito fiscale sulle auto elettriche è più chiaro, ma il lavoro del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti non è ancora finito. La definizione e l’applicazione rigorosa della disposizione sulle “entità estere di preoccupazione” potrebbero influire sugli obiettivi dell’amministrazione Biden di promuovere l’adozione di veicoli elettrici e costruire una catena di approvvigionamento nazionale.

Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha recentemente pubblicato le sue regole definitive e le linee guida per l’applicazione del credito fiscale per veicoli elettrici (EV) dopo la riforma fiscale del 2017. Tuttavia, c’è ancora incertezza su come verrà applicata la disposizione sulle entità estere di preoccupazione. Il Dipartimento del Tesoro deve ancora definire chi sono queste entità e come saranno monitorate, raccogliendo così le preoccupazioni degli attori internazionali.

La disposizione sulle entità estere di preoccupazione è stata introdotta per prevenire l’uso improprio del credito fiscale EV da parte di soggetti stranieri che potrebbero non avere gli stessi obiettivi degli Stati Uniti. Tuttavia, la mancanza di una definizione chiara e di un monitoraggio adeguato potrebbe ostacolare gli obiettivi dell’amministrazione Biden di promuovere l’adozione di veicoli elettrici e costruire una catena di approvvigionamento nazionale.

La definizione di chi siano le entità estere di preoccupazione potrebbe anche essere importante per garantire la competitività dell’industria automobilistica statunitense. Lo stesso Dipartimento del Tesoro ha riconosciuto che “un sistematico accesso non equo ai mercati stranieri” è un problema per le imprese americane. Pertanto, una definizione chiara delle entità di preoccupazione straniere potrebbe garantire che gli americani competano su un terreno di gioco equo e non subiscano la concorrenza sleale dall’estero.

Inoltre, una definizione chiara e un controllo adeguato potrebbero anche garantire che il credito fiscale EV raggiunga i suoi obiettivi di sostenibilità ambientale. Sin dal suo lancio nel 2010, il credito fiscale EV ha contribuito a far crescere il mercato degli EV e a ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Con una definizione chiara delle entità estere di preoccupazione e un monitoraggio adeguato, il credito fiscale EV potrebbe continuare a promuovere l’adozione di veicoli elettrici e la riduzione delle emissioni.

In sintesi, sebbene il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti abbia pubblicato le sue regole definitive e le linee guida per l’applicazione del credito fiscale EV, rimane ancora lavoro da fare per definire chi sono le entità estere di preoccupazione e come saranno monitorate. Una definizione chiara e un monitoraggio adeguato potrebbero garantire la competitività dell’industria automobilistica statunitense e il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale.

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