La Bluefocus Intelligent Communications Group Co, una delle più famose agenzie di media e pubbliche relazioni della Cina, ha deciso di sostituire i propri copywriter e designer esterni con modelli AI generativi similari al sistema ChatGPT. La notizia, diffusa da Bloomberg News, ha fatto impennare le azioni dell’azienda, che tuttavia hanno poi registrato una flessione del 6% il giorno successivo.
La decisione di orientarsi verso l’AI, motivata dalla volontà di creare contenuti innovativi, ha suscitato timori riguardo alla possibile sostituzione degli esseri umani. I dirigenti del settore dei media, tra cui i rappresentati della Bluefocus, temono che i chatbot creativi possano portare via lettori e pubblicità, come già successo con le precedenti innovazioni di internet.
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A differenza di altri gruppi, tuttavia, la Bluefocus sembra avere deciso di prendere sul serio il rischio di essere surclassata dalla nuova tecnologia. L’azienda ha reso pubblica una nota interna in cui si legge: “Per abbracciare la nuova ondata di contenuti generati dall’AI, da oggi abbiamo deciso di fermare tutte le spese per i copywriter e i designer esterni”.
Il gruppo di 3 miliardi di dollari ha persino avviato i contatti con Alibaba Group Holding Ltd. e Baidu Inc. per valutare la possibilità di licenziare la loro tecnologia. La società serve clienti come Samsung e BMW, e pensa che il ricorso all’AI possa aprire nuove prospettive di innovazione.
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I dirigenti della Bluefocus seguiranno così le orme di molti altri leader d’azienda in tutto il mondo che hanno già effettuato investimenti per utilizzare l’AI nella creazione di contenuti. Lo sviluppo del sistema ChatGPT di OpenAI ha dimostrato che l’AI può non solo fornire risposte simili a quelle degli esseri umani, ma anche creare poesie, scrivere saggi e inventare storie dalla radice.
Nonostante le promesse della nuova tecnologia, l’avanzata dell’AI potrebbe comunque rappresentare un rischio esistenziale per molti settori, tra cui quello dei media. Per questo motivo, molti manager stanno cercando di trovare modi per mitigare la possibile conseguente perdita di pubblico e di introiti pubblicitari.
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La Bluefocus, tuttavia, sembra non temere questa eventualità, e invece sta investendo sulla tecnologia per allargare il proprio raggio di azione. L’azienda è convinta che l’utilizzo di modelli generativi AI la possa rendere più competitiva e allineata alle esigenze attuali del mercato dei media.
Anche se l’AI sembra minacciare la creazione di contenuti umani, c’è chi sostiene che la tecnologia possa invece garantire una maggiore libertà creativa, liberando gli autori dalle limitazioni imposte dalla struttura e dalla tecnica. Sebbene la sfida rappresentata dall’AI sia ancora in corso, la Bluefocus sembra aver già deciso dalla sua parte.
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