Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha intentato una causa antitrust contro l’Activision Blizzard Inc., accusando l’azienda di aver imposto regole che limitano la concorrenza tra i giocatori professionisti di due delle sue franchigie di videogiochi e di aver soppresso i salari per i giocatori di quelle leghe.
Il dipartimento ha affermato che nella lega degli esports di due delle franchigie di videogiochi di proprietà dell’azienda, Activision e le squadre indipendenti in ciascuna lega hanno implementato una cosiddetta Tassa di Equilibrio Competitivo. La tassa è stata strutturata per penalizzare le squadre nelle leghe “Overwatch” e “Call of Duty” se il compenso del giocatore supera una soglia stabilita dall’Activision, afferma la denuncia.
La causa, presentata lunedì, afferma inoltre che l’Activision ha messo in atto politiche volte a impedire agli altri team di attrarre i giocatori più forti. Ad esempio, durante la fase dell'”Overwatch League” dello scorso anno, l’Activision ha impedito agli altri team di scegliere giocatori di punta lasciati liberi dai Los Angeles Gladiators, la squadra di punta dell’azienda, fino a quando non aveva deciso quanti giocatori voleva risignare.
La causa è solo l’ultima in una serie di azioni legali che hanno colpito l’industria degli esports, che ha visto una crescita esponenziale negli ultimi anni. Nel 2017, la Korea Fair Trade Commission ha multato la casa di sviluppo di videogiochi Nexon per aver disposto clausole contrattuali che limitavano la libertà di movimento dei giocatori tra le squadre. Nel 2018, il team dei giocatori di League of Legends ha intentato una causa contro l’organizzazione ufficiale del gioco, Riot Games, per discriminazione di genere.
La causa intentata dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti costituisce anche una sfida per l’Activision, che ha visto una forte crescita nella propria lega degli esports. Nel suo rapporto finanziario del 2022, la società ha indicato che ha 70 milioni di giocatori attivi mensili, una cifra che ha spinto l’azienda a rivedere le proprie strategie di marketing e pubblicità per promuovere la propria lega degli esports.
Ma l’azienda ha anche suscitato critiche da parte dei giocatori e di altri osservatori per come ha gestito la sua lega degli esports. Ad esempio, nel 2018, la squadra di Overwatch dell’Activision, Dallas Fuel, ha licenziato un giocatore dopo che aveva rivolto un insucesso su Twitter contro una squadra avversaria. La decisione ha scatenato una reazione da parte dei fan, molti dei quali hanno criticato l’azienda per la sua decisione di licenziare il giocatore.
L’Activision ha rilasciato una dichiarazione affermando di non aver violato le leggi antitrust e di aver rispettato le regole e le leggi esistenti. L’azienda ha inoltre affermato che la sua lega degli esports ha migliorato la qualità del gioco e ha fornito ai giocatori professionali l’opportunità di guadagnarsi da vivere facendo ciò che amano.
La causa potrebbe avere conseguenze significative per l’industria degli esports e per l’Activision. Se l’azienda viene giudicata colpevole, potrebbe essere costretta a pagare una multa e potrebbe dover apportare modifiche significative alla sua lega degli esports. La sentenza potrebbe anche avere un impatto sul modo in cui le altre società gestiscono le loro leghe esports.
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