Un programma di dieta e stile di vita di 8 settimane è stato in grado di ridurre significativamente l’età biologica in un caso di studio di donne, suggerendo che tali interventi possano influenzare i meccanismi sottostanti dell’invecchiamento piuttosto che gli effetti dell’invecchiamento legati a malattie. Inoltre, questo tipo di intervento potrebbe essere efficace sia per uomini che per donne.
Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Aging ha esaminato l’impatto di questo programma di dieta e stile di vita.
I ricercatori Kara N. Fitzgerald, Tish Campbell, Suzanne Makarem e Romilly Hodges, associati all’Istituto per la Medicina Funzionale, all’Università di Virginia Commonwealth e all’Associazione Americana della Nutrizione, hanno riportato su sei donne che hanno seguito il programma di dieta e stile di vita per migliorare la metilazione del DNA e le misure dell’età biologica.
Questo tipo di intervento è stato inizialmente investigato in uno studio pilota su uomini di età compresa tra i 50-72 anni, i quali hanno ridotto la loro età biologica di una media di 3,23 anni rispetto ai controlli. Il nuovo studio, invece, ha coinvolto donne.
Il programma di otto settimane prevedeva una guida riguardante la dieta, il sonno, l’esercizio fisico e il rilassamento, integratori di probiotici e fitonutrienti, e coaching nutrizionale. Sono stati effettuati analisi sulla metilazione del DNA e sull’età biologica (tramite l’orologio della metilazione dell’epigenoma di Horvath (2013), normalizzato tramite la pipeline SeSAMe) del sangue dei partecipanti all’inizio e alla fine del periodo di otto settimane.
Cinque delle sei partecipanti hanno mostrato una riduzione dell’età biologica compresa tra 1,22 e 11,01 anni rispetto al loro valore di partenza. Inoltre, si è riscontrata una differenza statisticamente significativa (p = 0,039) nella media dell’età biologica prima (55,83 anni) e dopo (51,23 anni) il programma di dieta e stile di vita di otto settimane, con una riduzione media di 4,60 anni. L’età cronologica media all’inizio del programma era di 57,9 anni e tutte le partecipanti, tranne una, avevano un’età biologica inferiore a quella cronologica all’inizio del programma, suggerendo che i cambiamenti dell’età biologica non fossero correlati al miglioramento della malattia ma piuttosto agli effetti dell’invecchiamento.
“Questo caso di studio su donne estende il precedente studio pilota su questo intervento negli uomini, indicando che possibili cambiamenti favorevoli dell’età biologica possono essere raggiunti in entrambi i sessi. Inoltre, l’indagine su individui altrimenti sani, invece che su quelli con malattie diagnosticate, suggerisce un’ influenza diretta sui meccanismi sottostanti dell’invecchiamento invece che sull’invecchiamento associato alle malattie”, hanno affermato i ricercatori.
Il loro studio suggerisce che un programma di dieta e stile di vita di 8 settimane che incentivi la metilazione del DNA può influire favorevolmente sull’età biologica di uomini e donne in mezza età e oltre. Questi risultati potrebbero aprire nuovi scenari per cambiare il modo in cui gestiamo l’invecchiamento.
La prossima fase della ricerca includerà un’analisi su un campione più grande di partecipanti per stabilire la portata e la solidità dei risultati ottenuti nei primi studi.
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